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Palazzo La Lomia

Sopra la strada ‘’di li incantisimi’’ , oltre un rigoglioso giardino, si erge l'imponente facciata settecentesca di palazzo La Lomia che presenta significativi elementi di edilizia tardo cinquecentesca.

Il palazzo la lomia torreggia sull'altura di fronte al piano della Badia.
Nel 1708 la proprietà del palazzo risulta essere di Giuseppe La Lomia e Rosaria Testasecca.

La facciata del palazzo è divisa in tre parti: in quelle laterali trovano posto l'ingresso al palazzo e il sottopassaggio, noto a lutti come "Arcu di don Cola"; in quella centrale trovano posto quattro aperture per piano che delineano le tre elevazioni dell'edifìcio.

Quest'ultimo nel corso degli anni ha subito qualche restauro finalizzato al consolidamento statico e la sostituzione nella seconda metà del XVIII secolo delle originarie ringhiere a "petto d'oca".
Attualmente la proprietà appartiene ancora a un discendente della famiglia: Ferdinando La Lomia.

Collegato al palazzo vi è un ampio giardino. Questi sono collegati attraverso il già citato 'arco di don Cola.

L'arco di don Cola, come viene chiamato dai canicattinesi, è uno dei più suggestivi angoli del centro storico: da qui si gode uno splendido panorama sulla città e sulle colline occidentali, mentre oltrepassandolo

si apre la via Labirinto, il cui toponimo è significativo dell'intrigo delle strade che s'incurvano per meglio rispondere all'andamento orografico del terreno. 

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